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Martina Scialdone, uccisa dall'ex a Roma

Il femminicido di Martina Scialdone, le motivazioni dell’ergastolo: “Sfogo di un impulso violento”

Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di ergastolo dei confronti di Costantino Bonaiuti, accusato di aver ucciso Martina Scialdone.
A cura di Enrico Tata
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I giudici della Corte d'Assise hanno depositato le motivazioni della sentenza di ergastolo dei confronti di Costantino Bonaiuti, accusato di aver ucciso Martina Scialdone. Secondo i magistrati sussistono gli estremi per contestare l'aggravante dei motivi futili e abietti. Con le parole della corte, riportate dal Corriere della Sera: "La circostanza aggravante dei futili motivi sussiste ove la determinazione criminosa sia stata indotta da uno stimolo esterno di tale levità, banalità e sproporzione, da apparire secondo il comune modo di sentire assolutamente insufficiente a provocare l’azione criminosa tanto da potersi considerare un mero pretesto per lo sfogo di un impulso violento".

Il femminicidio di Martina Scialdone

I fatti risalgono alla sera del 13 gennaio del 2023.  Martina Scialdone, avvocata di 35 anni, e il suo ex Costantino Bonaiuti, sessantaduenne ingegnere Enav e sindacalista di Assivolo, si incontrano in un locale del Tuscolano. Iniziano a discutere, lui la segue fino in bagno, poi escono. Con le parole dei giudici: "Per interrompere la discussione e sottrarsi alla richiesta di Bonaiuti la Scialdone si alza per andare in bagno, ma lui la segue e nonostante l’intervento del proprietario del ristorante e del responsabile di sala, continua la discussione nell’anticamera del bagno provando a strappare il telefono di mano alla donna".

Gli spari davanti al locale, le diceva: "Dove vai, tanto sei morta"

Una volta usciti dal locale, davanti ai tavolini del ristorante, Bonaiuti le punta una pistola contro e preme il grilletto. Prima le dice, secondo alcuni testimoni: "Dove vai, tanto sei morta". Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, prima del terribile epilogo l'uomo, che non voleva rassegnarsi alla fine della relazione, avrebbe addirittura assoldato un investigatore privato per seguire gli spostamenti della sua ex.

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